Esito “naturale” dell’attività di consulenza, il sostegno e il colloquio psicologico valorizzano l’unicità della persona, aiutandola a comprendere ciò che le accade alla luce del suo modo caratteristico di fare esperienza di sé e del mondo.
Per far ciò il professionista mette a disposizione del paziente le proprie competenze per approfondire le tematiche emerse, favorendo il processo di condivisione delle esperienze, la comprensione dei vissuti emotivi e intervenendo sull’errata interpretazione di sensazioni, emozioni o stati d’animo che concorrono a causare o a mantenere determinate situazioni.
Si tratta di percorsi di durata variabile in cui psicologo e paziente lavorano insieme.
Le attività in questione si svolgono in un clima relazionale empatico, accogliente e non giudicante, che faciliti il dialogo e permetta l’espressione di sé in un ambiente protetto.
Il fine generale di questo lavoro è il miglioramento del benessere della persona e l’accrescimento della consapevolezza di sé e delle proprie risorse.
Obiettivi più specifici e modalità di intervento verranno poi concordati fin dall’inizio tenendo conto dei punti di forza e di vulnerabilità del paziente. Essi potranno poi progressivamente essere ridefiniti in corso d’opera in base all’andamento del percorso e ai bisogni manifestati dalla persona.
In sintesi è possibile affermare che il sostegno e il colloquio psicologico si basino su principi generali che favoriscono il benessere psicologico, quali:
- fare ordine e chiarezza su ciò che sta succedendo;
- aumentare la consapevolezza di sé;
- dare spazio e voce alle emozioni;
- favorire il processo di accettazione di sé;
- favorire il processo di comprensione e di condivisione dell’esperienza;
- aiutare la persona ad alleviare stress, tensioni e preoccupazioni;
- fornire alla persona informazioni e conoscenze corrette;
- aiutare la persona a valorizzare le risorse di cui dispone;
- sostenere e favorire il cambiamento.