Spesso le persone più vulnerabili allo stress accettano in modo passivo il proprio destino e non si attivano per modificare la situazione che stanno vivendo. Questo comportamento può essere alimentato da convinzioni negative che bloccano la spinta all’azione e al cambiamento: “tanto non si può fare niente per cambiare le cose”, “tanto va così”, “non spetta a me trovare una soluzione”, ecc. Si tratta di un modo di pensare sterile, ancorato alle vecchie abitudini, che nega a priori la possibilità concreta di migliorare le proprie condizioni di vita.
Cosa si può fare, quindi, quando si sta male a causa dello stress?
1) Fermarsi un attimo a riflettere su ciò che sta succedendo. Smettere di pensare che quanto sta accadendo sia “normale” e coltivare l’idea di poter trovare delle soluzioni concrete per cambiare le cose! Fare finta di niente e rassegnarsi passivamente non è una soluzione adeguata! In questo modo la persona non solo si rende più vulnerabile allo stress negativo, ma sperimenta anche un maggiore senso di impotenza, minore autoefficacia ed un calo dell’autostima.
2) Impegnarsi ad identificare le fonti di stress. Da dove origina il mio stress? Pensiamo ad una persona che tutti i giorni deve guidare in mezzo al traffico per un paio d’ore per andare al lavoro. Se giunta a destinazione si accorge di essere ansiosa, nervosa e oltremodo irrequieta potrebbe iniziare a pensare di trovare delle soluzioni alternative, quali ad esempio: servirsi di un altro mezzo di trasporto, andare in macchina con un collega o alternare con lui l’uso dell’automobile.
Se riesco ad identificare le fonti del mio stress posso anche agire concretamente su di loro per modificarle.
3) Darsi dei limiti. Molte persone non riescono a darsi dei limiti, sono convinte di dover fare tutto sacrificando se stesse: cura della casa, gestione dei figli, lavoro, ecc. Imparare a darsi dei limiti è un modo per avere rispetto di sé e della propria salute psicofisica. Anche se la società in cui viviamo impone ritmi di vita frenetici è importante fermarsi e non lasciarsi trasportare dalla corrente “del fare”. Il benessere, infatti, nasce anche dal rispetto dei limiti del nostro corpo e della nostra mente.
4) Imparare a procrastinare. Per fronteggiare lo stress è importante imparare a temporeggiare procrastinando le faccende che non sono urgenti. Persone che hanno difficoltà a stabilire delle priorità possono aiutarsi prendendo carta e penna e stilando una breve lista delle cose da fare. In questo modo potranno visualizzare concretamente i loro impegni e individuare le attività che potranno essere svolte in un momento più favorevole. Posticipare le faccende che non sono urgenti allegerisce il carico di stress e ci permette di dedicare il tempo risparmiato alla cura di noi stessi.
5) Farsi aiutare. Alcune persone pensano di dover fare tutto da sole, sobbarcandosi impegni gravosi che faticano a gestire con le sole proprie forze. In certi frangenti, tuttavia, è indispensabile saper delegare e chiedere aiuto a chi ci sta vicino. Coinvolgere i famigliari, i parenti, o gli amici, a volte, può essere un modo per ridistribuire in modo più equilibrato il carico di impegni. E’ importante individuare e valorizzare le risorse che sono a disposizione della famiglia o della singola persona: poter contare su dei punti d’appoggio rende meno gravose le sfide della vita quotidiana.
6) Ritagliarsi spazio e tempo per sé. Per contrastare lo stress è molto importante ritagliarsi del tempo per se stessi. Dedicarsi ad attività piacevoli, ancora meglio se svolte all’aria aperta, favorisce il rilassamento del corpo, l’ossigenazione dei tessuti e aiuta la mente a distogliersi dalle preoccupazioni quotidiane. Ben vengano tutte quelle attività che aiutano la persona a rilassarsi: leggere un libro, passeggiare all’aria aperta, dedicarsi ai propri hobby, riposare ecc. Si tratta di attività che, favorendo l’azione del sistema nervoso parasimpatico, aiutano a rilassare il nostro organismo e ad allentare le tensioni quotidiane.
7) Mantere un atteggiamento positivo. Essere ottimismi e avere fiducia nelle proprie risorse aiuta ad affrontare i momenti difficili. Quando si sta male è importante coltivare l’idea di cambiare qualcosa, mantenendo un atteggiamento mentale costruttivo e positivo: la persona che affronta le difficoltà in questo modo ha più fiducia in se stessa, fronteggia meglio i problemi, sfrutta le proprie risorse ed è in grado di trovare soluzioni nuove e creative.
Alcune considerazioni
Quando lo stress si cronicizza e iniziano a comparire dei sintomi psicofisici significa che il nostro organismo è in una condizione di esaurimento. Se la persona non riesce a migliorare le proprie condizioni di vita è importante chiedere aiuto ad un professionista. In questi casi lo psicologo aiuta la persona a contrastare lo stress identificandone le fonti, valorizzando le risorse personali e famigliari di cui dispone, favorendo il rilassamento psicofisico e aiutando la persona a trovare soluzioni al proprio malessere. Tutto ciò si traduce in un aumento del benessere personale e in un miglioramento delle proprie condizioni di vita.
Dott.ssa Giorgia Benzi
Dott. Alberto Mordeglia
Bibliografia
Baldoni, F. (2010). La prospettiva psicosomatica. Il Mulino. Bologna, 2016.
Bear. M. F., Connors. B. W., Paradiso. M. A. (1996). Neuroscienze. Esplorando il cervello. Masson. Vicenza, 2000.
Grandi, S. Rafanelli, C. Fava, G. A. (2011). Manuale di psicosomatica. Il pensiero Scientifico. Roma, 2011.
Mascetti, G. G. (1997). Gli ormoni, i neurotrasmettitori, il sistema immunitario e il comportamento. Domeneghini Editore. Padova, 1997.
Polettini, B. (2012). Ansia, attacchi di panico, malinconia, depressione, disturbi da stress. Edizioni del Baldo. Roma, 2012
Porcelli, P. (2009). Medicina psicosomatica e psicologica clinica. Modelli teorici, diagnosi, trattamento. Cortina. Milano, 2009.