Che cos’è lo stress?

La parola stress deriva dal latino “strictus”, e letteralmente significa “serrato”, “compresso”.

In metallurgia, infatti, si usa mettere sotto stress le travi metalliche per provarne la resistenza. 
In generale, ogni volta che c’è un incontro tra una forza e una resistenza, si producono una tensione e una deformazione che viene definita stress” (Pollettini, 2012, cit., p. 8).

Nel linguaggio comune la parola stress (“sforzo”, “tensione”) ha acquisito una sfumatura negativa.
Quando siamo stressati, infatti, ci sentiamo sottoposti a una particolare tensione psicofisica di cui avvertiamo le conseguenze negative: irritabilità, stanchezza, ansia, malesseri fisici, bisogno di “staccare la spina” ecc.
In realtà il termine stress avrebbe in origine una valenza positiva, stando a indicare l’insieme delle risposte fisiologiche che vengono attivate nel nostro organismo per affrontare la vita quotidiana.

 

Stress positivo e stress negativo

E’ possibile distinguere tra due tipologie di stress: positivo e negativo.

Esso è positivo (“eustress”) quando migliora il nostro adattamento all’ambiente circostante, negativo (“distress”) quando l’organismo non riesce a rispondere adeguatamente agli stimoli ambientali e ne viene sopraffatto.

L’esposizione prolungata ad agenti stressanti causa un logoramento delle difese psicofisiche e un esaurimento energetico del corpo.

 

L’organismo risponde allo stress

Il nostro organismo risponde agli stimoli in tre momenti.

Nella prima fase il corpo attiva una serie di difese necessarie ad affrontare l’agente stressante: si verifica un aumento del battito cardiaco e della pressione sanguigna, del tono muscolare e dell’attivazione psicofisiologica.

Nella seconda fase, di “resistenza”, l’organismo tenta di combattere gli effetti negativi dell’affaticamento prolungato, producendo una maggiore quantità di cortisolo, un ormone che mobilita le riserve energetiche del corpo e agisce su delicati equilibri fisiologici.

Nell’ultima fase, di “esaurimento”, il corpo non riesce più a contrastare efficacemente l’agente stressante, e si verifica un crollo delle difese.

 

Le cause dello stress

Le moderne condizioni di vita spingono spesso le persone a confrontarsi con stimoli e situazioni che mettono a dura prova il nostro organismo, causando un alto livello di stress negativo.
Anche se ogni persona possiede una propria capacità di rispondere adeguatamente allo stress (resilienza), è possibile individuare fattori emotivi e situazionali che causano una maggiore vulnerabilità allo stress negativo, quali separazioni, lutti, fallimenti lavorativi, problemi famigliari, trasferimenti, difficoltà relazionali, eccesso di lavoro, cattive condizioni di salute, rabbia, senso di colpa, ecc.
Anche il modo soggettivo in cui vengono percepiti gli agenti stressanti può causare stress negativo: più gli stimoli esterni sono considerati pericolosi o minacciosi, più l’individuo risulterà stressato.
Stili di vita inappropriati debilitano il nostro organismo, rendendolo meno reattivo ed efficiente nelle risposte di difesa: è importante curare l’alimentazione, non eccedere nel consumo di fumo e alcol, concedersi il giusto riposo ed evitare squilibri nei ritmi sonno-veglia.

 

Cosa può causare lo stress negativo?

Ansiadepressione, apatia, isolamento, frustrazione, disturbi del sonno, nervosismo, tensione fisica, attacchi di panico, perdita di peso, crollo delle difese immunitarie, sintomi psicosomatici, disturbi gastro-intestinali, malanni frequenti etc. sono tra i principali effetti collaterali del distress.

 

Stress e sostegno psicologico

L’accumulo prolungato di stress negativo rende la persona facilmente irritabile, triste, arrabbiata, debole e con la sensazione di aver bisogno di riposo. In questi casi è opportuno ascoltare i segnali di logoramento che giungono dal proprio corpo interrompendo l’esposizione agli agenti stressanti: prendersi cura di sé, dedicandosi ad attività piacevoli all’aria aperta, è un ottimo modo per  ricaricare le energie.
Se lo stress si cronicizza possono comparire forme di malessere più consistenti, per le quali è consigliabile richiedere una consulenza psicologica.

Un valido percorso di sostegno psicologico aiuta la persona ad individuare i fattori stressanti e a sviluppare strategie più efficaci per affrontarli, riducendo l’attivazione psicofisiologica e migliorando la qualità del benessere quotidiano.

 

Dott.ssa Giorgia Benzi

Dott. Alberto Mordeglia

 

Bibliografia:

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Polettini, B. (2012). Ansia, attacchi di panico, malinconia, depressione, disturbi da stress. Edizioni del Baldo. Roma, 2012.

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