“Somatizzazione” è una parola entrata nel linguaggio comune per indicare una sofferenza psicologica espressa attraverso il corpo: avere un forte mal di testa dopo una giornata stressante, correre in bagno prima di un importante esame universitario, avere mal di stomaco dopo un’accesa discussione. Si tratta di esempi di somatizzazione, tratti dalla quotidianità, che evidenziano il profondo legame tra le emozioni e le risposte fisiologiche del nostro organismo.
Normalmente le reazioni fisiologiche indotte dall’attivazione emozionale sono transitorie e si risolvono spontaneamente senza lasciare conseguenze.

 

Il disturbo di somatizzazione

Situazioni o eventi di vita stressanti, prolungati e con un forte impatto a livello emotivo possono indebolire l’organismo e causare un accumulo di stress negativo che viene scaricato attraverso il ricorso alla somatizzazione.
La persona può sviluppare sintomi fisici persistenti ed invalidanti che non sono riconducibili ad una condizione medica nota e di cui non si riesce ad individuare una causa fisiologica scatenante.
I sintomi appaiono spesso inspiegabili (sintomi medici inspiegabili, MUS) e gli accertamenti clinici risultano negativi.
Alcuni esempi di somatizzazione: cefalee ricorrenti, tachicardia, attacchi di panico, mal di schiena, diarrea, dolori addominali, ansia, nausea, insonnia, vomito, dolore alle articolazioni, disturbi gastro-intestinali ecc.

 

Cosa vuole comunicare il nostro corpo?

In tutti questi casi la persona esprime attraverso il corpo un disagio psicologico che nega o che fatica a riconoscere e ad elaborare.
Il sintomo fisico costituisce quindi un invito ad occuparsi di sé e della propria interiorità, in quanto manifestazione di una sofferenza psicologica.

 

Somatizzazione e ansia per la salute

La persona che soffre di somatizzazione può sviluppare una eccessiva preoccupazione per la propria salute.
Il paziente può focalizzare la propria attenzione sulle normali variazioni dell’equilibrio fisiologico (ad es. la pancia che brontola, il respiro corto, il battito cardiaco) interpretando ogni cambiamento come un fattore negativo, indice di malattia.
Questo errore di interpretazione di solito causa uno stato di allerta, maggiore ansia per la salute e un peggioramento dei sintomi.

 

Fattori psicologici implicati nella somatizzazione

Studi e ricerche dimostrano che la somatizzazione può essere favorita da alcune caratteristiche psicologiche come l’alessitimia (incapacità di riconoscere le emozioni), l’attenzione selettiva ai sintomi (tendenza del paziente a focalizzarsi sulle sensazioni somatiche anomale o disturbanti), l’amplificazione delle percezioni somatiche (lievi indolenzimenti vengono interpretati come sensazioni intense, disturbanti e nocive), la negazione di malattia, tratti di personalità, l’ansia per la salute, ecc.

 

Un approccio integrato

Nei disturbi di somatizzazione è importante utilizzare un approccio integrato basato su professionalità diverse: medico di base, medico specialista, psicologo.

Prima di intervenire a livello psicologico, infatti, occorre accertare che i sintomi non siano causati da una malattia medica o da fattori organici.

In molti casi, inoltre, sintomi di somatizzazione possono sovrapporsi a sintomi causati da malattie mediche, rendendo più complesso il quadro clinico.

Dott.ssa Giorgia Benzi

Dott. Alberto Mordeglia

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