“Lloyd, ho qualcosa che mi rode dentro”
“È la gastrite, sir”
“Pensavo a qualcosa di più filosofico, Lloyd”
“La gastrite è molto filosofica, sir”
“Perché siamo ciò che mangiamo, Lloyd?”
“Peggio, sir. Diventiamo ciò che ci divora”
“Dobbiamo cambiare alimentazione, Lloyd…”
“O cosa alimentiamo, sir”

(Fonte: Vita con Lloyd)

 

Di cosa si tratta

Rappresentano una delle patologie più comuni e diffuse. Con questa definizione si fa riferimento a condizioni in cui la normale motilità del sistema e la sensibilità dell’innervazione digerente sono alterate. Essi possono determinare un’importante diminuzione della qualità di vita della persona, con implicazioni sociali ed economiche. Chi soffre di disturbi gastro-intestinali spesso sperimenta un dolore viscerale inspiegabile, incontrollabile e, talvolta, imbarazzante, situazione quest’ultima che spinge la persona a ridurre al minimo situazioni sociali e interpersonali, portando talvolta all’isolamento.

 

Interazione corpo e mente

Questi disturbi si caratterizzano per una componente sia fisica sia psicologica. Il collegamento tra intestino e cervello è infatti ben più stretto di quel che si possa immaginare.

L’apparato gastro-intestinale è un lungo “tubo” che dalla bocca giunge all’ano, nel quale il cibo, spinto continuamente verso il basso, subisce trasformazioni, assimilazione e viene, in fine, espulso.

Le funzioni digestive sono governate in maniera autonoma dal Sistema Nervoso Enterico, il cosiddetto “Secondo Cervello”. Negli ultimi anni diversi studi hanno infatti fatto emergere come esso non solo sia dotato di centinaia di migliaia di neuroni, ma di come abbia un’organizzazione autonoma, alla base di un’autonomia di funzioni. Tutto questo ha messo in luce come il Sistema Nervoso Enterico non solo riceva comandi dal cervello, ma ne invii a sua volta, con effetti significativi sul nostro umore e sul corpo. Ciò a messo in luce che così come il primo cervello, quello cranico, può influenzare e alterare il normale funzionamento del secondo, interferendo con i suoi ritmi e, per questa via, disturbandone la peristalsi, la produzione di acidi, di enzimi etc,, quello enterico, a sua volta, può influenzare il primo. Ciò ha come diretta conseguenza il fatto che stress, emozioni e, più in generale, quello che accade nella testa, influenzino la salute della pancia e viceversa.

 

Dal cervello alla pancia

Questo esempio mette in evidenza come tali problematiche abbiano quindi in genere un andamento variabile in relazione a diversi fattori psicologici. Un’attivazione psicofisiologica, quale per esempio l’ansia, può avere infatti l’effetto di esacerbare i sintomi così come indurre alterazioni del normale funzionamento intestinale.E’ noto quanto possano pesare lo stress e le emozioni negative sulla salute dello stomaco e dell’intestino. Per esempio può accadere che stress e ansia mantengano il Sistema Nervoso Enterico continuamente attivo con conseguenti danni agli organi più sensibili, tra i quali quelli dell’apparato digestivo. Fattori psicosociali, quali appunto lo stress, in conseguenza a un maggior rilascio di acidi nello stomaco, possono determinare un rallentamento nello svuotamento dello stomaco con conseguente possibile infiammazione della mucosa gastrica e, in casi gravi, portando addirittura alla formazione di ulcere.

 

Dalla pancia al cervello

È possibile intervenire su una problematica gastro-intestinale anche mediante una corretta alimentazione. L’attività cerebrale, quindi il benessere mentale, può infatti essere influenzata direttamente o indirettamente dal cibo.

Sono numerosi i lavori scientifici che collegano l’intestino, alla salute della mente.

Per esempio, alcuni studi hanno provato una correlazione positiva tra l’assunzione di olio di pesce ricco di acidi grassi polinsaturi della serie Omega-3 e alcuni disturbi dell’umore, quali la depressione. Si è inoltre visto come l’alimentazione possa avere effetti indiretti tramite le alterazioni che porta nel microbiota intestinale (insieme di batteri che abitano le nostre mucose) importante nella regolazione dell’umore, la cui formazione fin dai primissimi anni di vita, segue e influenza lo sviluppo del sistema nervoso. Lavorando sul sistema intestinale diviene quindi possibile non solo trarne benefici a livello immunitario, ma anche a livello psicologico.

 

Alcuni semplici consigli

  • Regolarizza i pasti e mangia in modo sano: un’alimentazione eccessiva e sregolata può mettere a dura prova l’intestino e modificare la flora batterica
  • Se necessario, prenditi cura della tua flora batterica mediante l’utilizzo di rimedi naturali riequilibranti
  • Ritagliati momenti di relax per diminuire stress e ansia! Come abbiamo visto, è difficile stabilire se i problemi emotivi che spesso accompagnano queste patologie siano conseguenza o risultato dei disturbi gastrointestinali. Spesso sono entrambe le cose: facilitano l’insorgere del disturbo e lo alimentano. Quanto che sia il disturbo a provocare stress psicologico o viceversa, un miglioramento della condizione psicologica, attraverso la riduzione dello stress e di aspetti emotivi disturbanti, può portare a una riduzione dei sintomi fisici e a un miglioramento del benessere psicologico
  • Ricorda: curare senza intervenire sulle cause primarie, ossia ansia e stress, non risolve il problema alla radice! Tieni a mente che tanto la valutazione, quanto il trattamento di queste condizioni patologiche richiedono attenzione sia per gli aspetti biologici sia per quelli psicologici. Per risolvere i disturbi gastrointestinali è necessario un buon supporto psicologico che, associato a un percorso medico, possa portare alla riduzione dei sintomi fisici e a una situazione di benessere generale.

Scarica Opuscolo sui Disturbi Gastrointestinali

 

Dott.ssa Giorgia Benzi

Dott. Alberto Mordeglia

 

Bibliografia

Bottaccioli, F., Bottacioli, A.G., Carosella, A. (2015). La Saggezza del Secondo Cervello. Tecniche Nuove Edizioni, Milano, 2015.

Gatchel, R.J. and Oordt, M.S. (2008). Clinical Health Psychology and Primary Care. Practical Advice and Clinical Guidance for Successful Collaboration – American Psychological Association, Washington, DC.