Nonostante l’eccesso di peso e l’obesità vengano spesso considerate un problema di natura estetica, essi rappresentano una condizione medica cronica che può esporre a serie conseguenze e rischi patologici. L’obesità è una condizione di accumulo di grasso nel tessuto adiposo, in genere conseguenza di un’alimentazione scorretta e una vita sedentaria.

 

Classificazione

È possibile distinguere vari livelli di sovrappeso e obesità sulla base del calcolo dell’IMC (Indice di Massa Corporea) che si ottiene dividendo il peso in kg per il quadrato dell’altezza:

  • Sovrappeso se IMC compreso tra 25 e 29,9
  • Obesità se IMC ≥ 30
    • Obesità Classe I se IMC compreso tra 30,0 e 34,9 (Moderata)
    • Obesità Classe II se IMC compreso tra 35 e 39,9 (Grave)
    • Obesità Classe III se IMC > 40 (Molto Grave)

È comunque importante tenere in considerazione che, a parità di IMC, il livello di grasso corporeo può variare sensibilmente. L’IMC, infatti, non fornisce informazione sulla composizione corporea e, quindi, sul rapporto tra massa magra, massa grassa e la distribuzione del grasso corporeo.

 

Quali cause

Il peso corporeo di una persona è influenzato dall’interazione di diversi fattori:

  • Genetici → geni che aumentano il rischio di sviluppare obesità quando la persona è esposta a un ambiente avverso
  • Comportamentali → tra i quali l’essersi sottoposti a ripetute diete (rischio “effetto yo-yo”), carente attività fisica
  • Ambientali → fattori socio-culturali per cui l’ambiente influenza i livelli di attività fisica e il comportamento alimentare
  • Altri Fattori → tra i quali determinate patologie mediche e l’utilizzo di alcuni farmaci

Questi fattori agiscono attraverso la mediazione fisiologica delle “entrate” (cibi e bevande introdotte) e delle “uscite” (metabolismo basale; termogenesi indotta dall’alimentazione; attività fisica).

Periodi particolarmente stressanti o faticosi possono accompagnarsi a un comportamento alimentare eccessivo o poco salutare. Non sempre mangiamo per soddisfare la fame! E ci ritroviamo a mangiare anche quando non vorremmo o quando si dovrebbe evitare di farlo per problemi di salute!  Può infatti accadere che preoccupazioni o pensieri tristi, noia, ansia o rabbia possano spingerci a rivolgervi al cibo per ottenere conforto, e più ci lasciamo andare più aumentano i sensi di colpa per aver mangiato “troppo”, di tristezza e di senso di scarsa efficacia (“Non ce la posso fare!”). Questi ultimi ci spingono così a mangiare ulteriormente o, al contrario, mossi dal senso di colpa, a restringere nei pasti successivi, portando però così, paradossalmente, a eccedere quando la fame si fa sentire e instaurando così un circolo vizioso!

 

Alcune delle complicanze mediche e psicologiche

  • Mediche
    • Aumento tasso mortalità quando IMC > 25
    • Diabete
    • Ipertensione Arteriosa
    • Apnee Notturne
    • Disturbi Cardiovascolari
    • Sindrome Metabolica
    • Funzione mestruale, fertilità e gravidanza
    • Infiammazione
  • Psicologiche
    • Immagine corporea negativa
    • Disturbo da Alimentazione Incontrollata
    • Scarsa autostima
    • Bulimia
    • Disturbo Alimentazione Notturna
    • Senso Inefficacia
    • Ansia
    • Depressione

 

Alcuni consigli

Attenzione a non cadere nella trappola dell’Industria della Dieta! Non credere alle diete miracolose! È importante perdere peso in maniera sana per garantire il risultato a lungo termine. Seguire diete sbilanciate o eccessivamente restrittive può favorire:

  • Fenomeno dello yo-yo
  • Predisposizione al sovrappeso
  • Effetti psicologici negativi del circuito restrizione-disinibizione

È importante iniziare un programma che ti aiuti a modificare il tuo stile di vita! Le Linee Guida Europee (2015) stabiliscono che tali programmi debbano essere realistici, individualizzati e sostenibili. Questi differiscono dai classici programmi dietologici prescrittivi dove vieni spinto a seguire in modo rigoroso la prescrizione di una dieta e dell’esercizio fisico. L’ approccio classico può infatti essere efficace nel breve termine, ma quasi sempre fallisce nel lungo termine (solamente il 5% della popolazione mantiene i risultati raggiunti, mentre la maggior parte recupera il peso perduto e spesso con gli interessi!). Questo perché i meccanismi che influenzano il comportamento alimentare sono molteplici e la dieta non basta per modificarli definitivamente. La classica dieta prescrittiva non aiuta infatti il paziente ad acquisire le conoscenze e le abilità necessarie per gestire l’eccesso di peso e le sue complicanze.

A una sana ed equilibrata alimentazione è importante inoltre associare un po’ di attività fisica: una vita sedentaria favorisce il sovrappeso e l’obesità, fai un po’ di movimento! Lo stile di vita attivo non prevede necessariamente il dover fare esercizio fisico programmato, bastano piccoli accorgimenti. Il movimento giova al corpo e alla mente!

Infine ricorda che il sovrappeso e l’obesità non vanno mai trascurati!

 

Cambia approccio!

Se hai alle spalle numerosi tentativi di dieta falliti,  hai difficoltà a seguire una dieta, sei stufo delle continue oscillazioni di peso, ti capita di mangiare anche quando non vuoi o anche quando dovresti evitare di farlo per problemi di salute, cambia approccio!

È importante prendere consapevolezza di cosa ti spinge a mangiare in eccesso, male e acquisire nuove abilità e competenze che ti aiutino a raggiungere e a mantenere un peso salutare. Rivolgiti a personale qualificato che preveda un percorso integrato che tenga in considerazione mente e corpo!

 

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Dott.ssa Giorgia Benzi

Dott. Alberto Mordeglia

 

Bibliografia

 

Apfeldorfer, G., Zermati, J-P. (2001). La restriction cognitive face à l’obésité. Histoire des idées, description clinique. La Presse Médicale, 30 (32), 1575-1580.

Apfeldorfer, G., Zermati, J-P. (2007). Les régimes amaigrissants sont des troubles du comportement alimentaire. Réalités en Nutrition (6), 6-11.

Dalle Grave, R. (2015). Perdere e mantenere il peso. Positive Presse, Verona, Italia